Best of 2005
E così, dallo stomaco, butto giù la mia personalissima classifica.
1. The Duke Spirit, Cuts Across The Land
Vincono per distacco la speciale classifica "Best New Thing" e di slancio li premio forse in maniera eccessiva. Quei richiami ai My Bloody Valentine, ai Jesus And Mary Chain ed ai Sonic Youth me li hanno fatti apprezzare epidermicamente dai primi giri nel lettore. Essenziali, noisy, malinconici. La musica indie esiste ancora. Non c'è Francesco Ferdinando che tenga.
2. Caribou, Milk Of Human Kindness
Altro non è che Dan Snaith, colui che seppe stupire con lo pseudonimo di Manitoba. E lo fa ancora con queste sue strumentazioni circensi, a tratti low-fi e a volte minimal, mai scontato. La bizzarria a volte trasmette più sensazione del rock&roll pane&salame. Mi ricorda qualcosa dei Tortoise anche se c'entra poco. Ideale per il cut&paste dei vostri homevideos.
3. Gorillaz, Demon Days
Facesse anche canzoncine di Natale straccerebbe tutti anche lì. Re-Mida Damon Albarn riesce in ogni cosa che faccia. Speriamo gli riesca pure la resurrezione dei Blur. Il disco è genialmente leggero o leggermente geniale. Poco importa. Lo si ascolta fino alla nausea ed uscendo di casa ci sorprendiamo ancora a canticchiarlo. Hai vinto, Damon, ancora....
4. Greg Dulli, Amber Headlights
Come mi piace "parteggiare" per qualcuno. In questo caso non faccio alcuna fatica. Emozioni dimenticate, riscoperte e riproposte dall'ex fondatore degli Afghan Whigs. Forse l'ho scoperto troppo a ridosso della fine dell'anno per retrocederlo nelle mie preferenze. Ma, forse, non lo avrei fatto lo stesso. Sex&Drugs&RockAndRoll.
5. Nine Inch Nails, With Teeth
All'inizio delude, poi per togliertelo dalla testa ci vorrebbe la lobotomia. Eccone un altro che non sbaglia un colpo. Persino il revival Eighties gli riesce meglio di chiunque altro in circolazione. E poi nessuno riesce a dare lo spessore alle tracce come fa lui. E' lui la "Perfect Drug".
Menzione particolare. The Young Gods, XX Years 1985-2005
Se fossimo ad un festival del cinema sarebbe un premio alla carriera. Il loro è un the best of con tutti i crismi del caso. Con la sola differenza che ci hanno messo dentro anche le emozioni. Ma come fa a suonare ancora così attuale L'eau Rouge? Davvero indispensabile.