""Even a stopped clock tells the right time twice a day!"

mercoledì, ottobre 05, 2005

Ascolti autunnali, in pillole


The Thievery Corporation, Cosmic Game


Chi, come me, non ha mai dimenticato The K&D Session di Kruder and Dorfmeister cui ogni tanto un giro di stereo glielo fa fare, magari per il brunch della tarda mattinata di domenica, troverà un bel sound confezionato a dovere da questo duo (Rob Garza ed Eric Hilton) dell'etichetta Eighteenth Street Lounge Music.
Il disco piace immediatamente da tanto suona profondo e raffinato. E' molto ben prodotto e registrato.
I TC si cimentano in esercizi di break-beats, futur-bossa, funk-dub con tanto di eccellenti guest tipo Perry Farrell (Resolution Solution, autentico tormentone!!!), i Flaming Lips e persino un frizzante David Byrne.
Rispetto ai dischi contenitore tipo The Richest Man In Babylon e Mirror Conspiracy dove si trovava senza alcuna distinzione dalla salsa/merengue alla musica indiana, questo disco e molto più omogeneo e non si prova mai la voglia di premere il tasto "next" del lettore.
Strizza l'occhio anche a Tosca, il side project di Richard Dorfmeister, questo disco dei TC, specie alle sonorità di Suzuki.
Non mancano le sudamericanate (che considero delle cadute di stile), inserti di sitar che immediatamente danno un gusto indiano al tutto, come il curry su qualsiasi carne ed alcuni richiami ai Portishead. Spunti rubati qua e là, d'altronde cosa si può pretendere da un gruppo che si chiama Compagnia del furto?
Variegato all'amarena




Khonnor, Handwriting

Un disco bello come la pioggia, quella che ogni tanto ci vuole, che lava via i dispiaceri che si ammassano sui filtri della nostra vita e intasano i nostri lavandini esistenziali.
Un prodotto molto originale, nel suo dadaismo illimitato composto da suoni svariati, semplici e scomposti ad arte. E' come prendere una foto, farla in mille pezzi e ricomporla, magari cercando effetti cubistici alla Picasso.
Piace ad ogni traccia e ad ogni giro l'immagine decomposta si fa più nitida. Sembra un disco dei Lali Puna cui è saltato il sincronismo dei campionamenti. Oppure uno dei Mogwai suonato al contrario. Altrimenti i Sigur Ros che si sono svegliati dal loro torpore.
Fuori piove ancora, le nuvole grigie non hanno ancora finito di scaricare il loro contenuto sui nostri tetti, la caffettiera gorgoglia inferocita le ultime goccie di caffè, il termosifone è più freddo di quello che vorresti, hai dimenticato il burro fuori dal frigo e il pane fuori dal sacchetto.
Hai dimenticato il mondo, ascoltando questo disco.
Indimenticabile.



Oceansize, Everyone Into Position

Sembra incredibile che degli inglesi per giunta di Manchester facciano questo genere di musica.
E' un disco di modernariato, ricorda dai Tool, i Mint 400, i Janes Addiction, i Verve di Gravity Grave, gli Swervedriver. Molto poco british, molto poco mancunian, molto poco del 2005.
Si tratta di un rock quasi prog ma non retrò come i Mars Volta. Un bel disco che scivola via liscio come l'olio, traccia dopo traccia. Heaven Alive ad esempio ricorda i Catherine Wheel, una bella ballata ben orchestrata con chitarre intersecate sulla linea di basso compulsiva.
A tratti si presentano addirittura un pò lisergici, come sulla traccia dal titolo Music For A Nurse, che a me ricorda la parte finale Hummer degli Smashing Pumpkins.
Le canzoni durano un'eternità, sono in media di quasi 6 minuti, ma non se ne avverte il peso.
Moderno.