""Even a stopped clock tells the right time twice a day!"

lunedì, agosto 29, 2005

Ascolti estivi, in pillole


The Raveonettes, Pretty in Black

E' un pò che sono in giro e li avevo sempre considerati poco. Non so perchè ma questi danesi vagamente retrò, low-fi, mi lasciavano indifferente.
Lì ho inclusi nella lista della spesa per trascorrere questo orrendo agosto lavorativo, così per capire meglio se avevo ragione o meno.
In realtà mi sbagliavo. Vi ho trovato alcune cose dei Jesus And Mary Chain dei tempi di Darklands e quella sottile linea che li collega ai Beach Boys di Pet Sounds.
Insomma, una band a trazione posteriore, dal suono cupo, nostalgico e raffinato. Ascoltate "Love In A Trashcan" a bordo della vostra "convertible" col vento che vi soffia nei capelli e capirete il legame coi ragazzi da spiaggia.
"Somewhere In Texas" è una canzone che starebbe bene come colonna sonora di un film di David Lynch tipo "Wild At Heart".
Un bel disco davvero, leggero e superbo, scivola via accarezzando la vostra insostenile leggerezza dell'essere.
Kunderico.



Alec Ampire, Futurist

Intelligence And Sacrifice mi aveva colpito e affondato con quel suo muro sonoro abrasivo come l'acido muriatico.
Futurist non è certo da meno, anche se il creatore degli Atari Teenage Riot e della Digital Hardcore, ha per l'occasione usato la carta vetrata (per restare in tema di abrasivi) per smussare alcuni spigoli.
Il che trasforma Futurist in qualcosa di meno difficile da affrontare, lo rende accostabile a Broken/Fixed dei Nine Inch Nails. Ascoltare "Overdose" per credere, per me un capolavoro che vale il disco!
Certo va tenuto lontano dalla portata dei bambini come il Lexotan.
Su "Hunt You Down" c'è un ritmo sconclusionato con il quale è impossibile tenere a bada la testa.
Segnalo inoltre "Point Of No Return", "Vertigo" e "XXV3".
Funge da primer...



The Duke Spirit, Cuts Across The Land

Inquadrabili in una linea trasversale che va dai My Bloody Valentine ai Sonic Youth portandosi dietro qualcosa di Hole e dei BRMC si lasciano ascoltare.
Già, non ci strappa i capelli per la novità. Il sound alla fine assomiglia a molti ma non brilla per originalità. Suscita una certa simpatia il fatto che ci sia una front-woman al posto dell'ennesimo Doherty della situazione.
"Dark Is Light Enough" è un bel pezzo (molto Sonic, direi), bello anche "Cuts Across The Land" che da il titolo all'album.
Bella anche "So Good To Hear", canzone che ha un che di MBV, mi ricorda "Soon".
Complessivamente, pur non eccellendo, è un buon disco con buoni spunti e rimandi.
Da ascoltare per ricordare.
Evocativo.



Sigur Ros, Takk

Forse ne ho fatto indigestione.
Adoravo a tal punto la loro follia musicale che mi dilettavo ad usarli come colonna sonora dei filmini delle vacanze con accostamenti improbabili ("Svefn G Englar" su immagini della Sicilia, l'accostamento freddo-caldo, due isole alle antipodi europee).
Mentre il cd girava nel lettore mi dicevo: "noi, dai, basta, vi prego, non ancora quella vocina che pronuncia idiomi impossibili, no, dai, basta tastiere perforanti (timpani e anima), no,vi prego non ancora scampanellii, non ancora la schitarrata finale....."
Vi prego, non ancora....
"Milano"?
Che cazzo di titolo è? Siete impazziti?? Una parola che non sia fatta da un susseguirsi illogico di consonanti come se un folle giocasse a Scarabeo?
Alla fine quella che mi piace di più è la più orecchiabile, la userò per il filmino di Stoccolma, "Gong", per le riprese del museo d'arte contemporanea di Moneo.
Sgenmt onjc n jnceodfn.



Hard Fi, Stars On CCTV

Ma che cazzo di disco è questo? Ma cosa gira ogni tanto sul NME???
Immaginate una boyband che tenta di fare i Killers usando gli stessi bassi sparati alla Alan Moulder(vedi "Cash Machine").
"Ehi, amico, dai facciamo un pezzo come Franz Ferdinand" ed eccoti servito "Middle Eastern Holiday".
Dai su, un minimo dico un minimo di sforzo potevate farlo.
Cestinabili.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E pensare che sei stato proprio tu a farmi apprezzare i sigur ros, forse li hai ascoltati davvero troppo.

4:19 PM

 
Blogger Rivo said...

Te ne parlai io? Quando? Come?? Dove???
Si, guarda, li ho proprio ascoltati fino alla noia. Avrei dovuto aspettare a riascoltarli.

4:47 PM

 
Anonymous Anonimo said...

scusa il ritardo nel risponderti rivo, ma in questi ultimi giorni uso il pc a sprazzi e meno del solito per cazzeggiare. Dire che me ne parlasti in effetti è un eufemismo, pensavo più che altro ad una vecchia recensione di Ágætis Byrjun che mi aveva fatto rivalutare un disco fino a quel momento sottovalutato, tutto qua. Ciao

4:12 PM

 

Posta un commento

<< Home